Logopedia e sordità

La dinamica dell'intervento logopedico per i bambini affetti da sordità ha subito significativi cambiamenti nel corso degli anni, principalmente grazie alla rivoluzionaria introduzione dell'impianto cocleare. Questo progresso ha trasformato radicalmente l'approccio all'educazione e alla rieducazione del linguaggio, rendendoli più brevi e leggeri. La mia esperienza in questo campo risale agli anni '70, un periodo in cui rieducare un bambino protesizzato richiedeva uno sforzo considerevole e un impegno che si protraeva per molti anni.

Attualmente, in alcuni casi, la logopedia potrebbe non essere più necessaria, poiché una stimolazione acustica efficace e un'attenzione uditivo-verbale adeguata possono colmare il divario con il linguaggio normale. Tuttavia, interventi riabilitativi possono ancora essere indispensabili in situazioni di intervento tardivo o in presenza di complicazioni neuropsichiatriche.

L'approccio adottato da Parole in Movimento si basa su principi fondamentali, quali il prioritario benessere del bambino, sottolineando un approccio ludico ed empatico. Inoltre, coinvolge attivamente i genitori come i principali attori nel percorso di recupero e promuove la neuropsicomotricità per sostenere uno sviluppo cognitivo e affettivo armonioso.

Nel corso della mia lunga carriera, ho assistito a numerosi successi, con molti dei miei ragazzi che, diventati adulti e genitori a loro volta, non rimpiangono affatto gli sforzi dedicati e l'assenza della lingua dei segni nel loro percorso. La trasformazione dell'approccio logopedico nel contesto della sordità è dunque un segno tangibile dei progressi raggiunti nell'ambito della riabilitazione uditiva.